Il velo di Maya – Arthur Schopenhauer

da Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819.

L’antichissima saggezza degli Indiani dice: “è la Maya, il velo dell’inganno, che ricopre gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo, di cui non si può dire né che sia né che non sia: giacché è come il sogno, è come il riflesso del sole sulla sabbia, che il viandante scambia da lontano per acqua, o anche come la corda gettata a terra, che egli prende per un serpente”. […]

Con la dottrina della Maya nient’altro s’intende che ciò che Kant chiama il fenomeno, in contrapposizione alla cosa in sé: giacché l’opera della Maya viene appunto indicata come questo mondo visibile in cui siamo, un incantesimo evocato, una mutevole parvenza, in sé priva di consistenza, paragonabile all’illusione ottica e al sogno, un velo che avvolge la coscienza umana, un qualcosa di cui è ugualmente falso e ugualmente vero dire che è e che non è.

#Maya, #velo, #Arthur Schopenhauer,

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dimensionec

Se apro la porta al mondo, forse qualcuno entrerà

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